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Brutte notizie dalla Germania, un altro colosso dell’automotive in bancarotta: la crisi è irreversibile

La Germania non sta rispondendo come ci aspetterebbe alla crisi dell’automotive e ora un altro colosso dichiara bancarotta.

Per tanti anni la maggior parte delle persone hanno visto nella Germania il punto di riferimento cardine per quanto riguarda il mondo delle auto. Una nazione che ha saputo sfornare alcuni dei più grandi marchi della storia, capaci di farsi apprezzare come pochi altri in tutto il mondo.

Bancarotta per il colosso tedesco (nextmoto.it)

Inoltre la nazione teutonica è vista, giustamente, come la realtà trainante in Europa, con la sua economia che deve sempre essere solida, altrimenti i rischi diventano comuni anche per gli altri. La Germania però nel mondo dei motori sta subendo forti rallentamenti, con la Volkswagen che ha paventato l’idea di chiudere gli stabilimenti tedeschi.

Si tratterebbe di un durissimo colpo, con la Germania che ora deve fare i conti con una crisi evidente, con un altro grande colosso che deve chiudere i battenti. Già casi come la Gerhardi o la Recaro avevano fatto scalpore, ma ora la lista di aggiorna ulteriormente, con la notizia che giunge da Quattroruote.

Crollo MBW Gruppe: cosa è successo

Una delle aziende più famose nel mondo dell’automotive per quanto riguarda l’attenzione e la precisione nella finitura superficiale dei metalli era sicuramente la MBW Gruppe. Il colosso aveva diversi stabilimenti in Germania, partendo per esempio dalla sede centrale di Rheinmunster, per poi passare a Hartha, Mulhausen, Sommerda e Lichtenau.

Bancarotta per MBW (nextmoto.it)

Tutte le varie società sparse in Germania hanno presentato istanza di fallimento presso il tribunale di Baden-Baden, con i giudici che hanno approvato la richiesta. A gestire la causa fallimentare sarà Dirk Pehl, dello studio legale di Schultze & Braun. Quando ci si ritrova in situazioni di gravi crisi economiche di crolli aziendali, ecco che il primo pensiero va sempre ai dipendenti e alle loro famiglie, con il numero che in questo caso era di ben 320.

La situazione che sta portando al crollo una dopo l’altra delle grandi aziende tedesche dipende da vari fattori. Per prima cosa però si tratta del fatto che le componentistiche sono sempre più prodotte in mercati in via di sviluppo. Questo permette di non avere la precisione assoluta, derivata dall’esperienza negli anni, delle grandi realtà europee, ma allo stesso si può avere un ottimo prodotto a un prezzo decisamente inferiore. Ora tocca a MBW presentare istanza di fallimento, con il curatore che dunque cercherà di sistemare una situazione che al momento non sembra per nulla semplice.