Una BMW come non ti aspetti. Ruvida, cattiva e dall’aspetto a dir poco bellicoso. Poacerà a molti ma non è per tutti.
Quando credi di avere visto tutto nel mondo delle due ruote, spunta sempre qualcosa che ti sorprende. E in questo caso doppiamente, perché le ruote non sono nemmeno due, strettamente parlando. Tra gli annunci di Dueruote è da poco apparsa rarità che fa battere il cuore agli appassionati di storia: un sidecar BMW R75 del periodo bellico, completo di mitragliatrice originale.
Non capita tutti i giorni di vedere in vendita un mezzo militare degli anni ’40. L’esercito tedesco voleva un veicolo speciale: veloce come una moto normale, resistente come un carro armato. Doveva trasportare due soldati e armi pesanti, correre a 100 all’ora e fare 350 chilometri con un pieno. Il motore doveva digerire pure la benzina peggiore senza fare capricci. La BMW raccolse la sfida nel 1938.
Tecnologia in divisa, vittoria meccanica per una guerra perduta
Il risultato superò le aspettative. La R75 uscì dalle fabbriche nel 1941 con un motore boxer da 745 cc che tirava fuori 26 cavalli. La trasmissione era geniale: quattro marce normali per la strada, tre ridotte per il fango, sempre con retromarcia. La novità non si fermava qui, anche la ruota del sidecar era motrice: come un’auto 4×4 ma in questo caso 3×2.
Gli ingegneri pensarono a tutto ciò a cui si poteva pensare: le gomme erano indistruttibili. i cerchi, senza pneumatici, correvano sui binari del treno come fossero vagoni. Nei modelli per la Russia c’era persino un sistema che scaldava mani e piedi del pilota: una finezza da non credere per quei tempi.
Ne fecero circa 17.000 fino al ’44, quando le bombe alleate spazzarono via la fabbrica. Dal ’42 la BMW si mise d’accordo con la concorrente Zündapp: i pezzi di ricambio andavano bene per entrambi i modelli, così in guerra era più facile riparare i mezzi danneggiati.
Questo esemplare in vendita è una versione “Sahara”, senza il riscaldamento per l’equipaggio. Il restauro l’ha riportato a nuovo: c’è tutto, dalla ruota di scorta all’elmetto, dalla tanica alla mitragliatrice col suo carrello. Sembra appena uscito dalla fabbrica.
Usarlo in strada è ovviamente impossibile, visto che non ha documenti e anche la dotazione non è delle più raccomadabili. Il suo posto è in un museo o in una collezione privata. Questo sidecar è una macchina del tempo: ti porta dritto negli anni ’40, quando la tecnologia faceva passi da gigante spinta dalla guerra.
La R75 ha girato mezzo mondo, dalla Russia al Nord Africa. I meccanici la adoravano perché non si rompeva mai. I soldati la chiamavano “il mulo meccanico” per la sua capacità di andare ovunque. Oggi questo esemplare restaurato ci racconta com’era la tecnologia di allora. Il prezzo? 15.900 euro per portarsi a casa questo pezzo unico.
Non è un acquisto per tutti. Ma per chi ama le moto e la loro storia, e ha una robusta disponibilità economica è un’occasione difficile da mancare.