BMW alza il tiro e per la sua nuova turistica punta tutto sulla performance. Ecco come il colosso tedesco ha deciso di sfidare Ducati.
Il mondo delle due ruote è in continua evoluzione tanto quanto quello delle quattro. Più passa il tempo, più i modelli che escono sono sofisticati e ricchi di dettagli utili a migliorare le prestazioni. Anzi spesso sono talmente elaborati da risultare complessi come una macchina. C’è chi ama questo genere di scelte, chi invece preferirebbe un ritorno al passato, a quando la moto era essenziale e ci si poteva godere i pregi e i difetti del mezzo tra le mani senza grossi ausili.
Da questo punto di vista ha cercato di assecondare i palati più esigenti BMW che con il suo ultimo crossover ha dato fondo a tutta la sua maestria nel creare un concentrato di velocità e avanguardia.
BMW sfida Ducati, così la Multistrada ha una nuova rivale
Si tratta della M1000 XR, un bestione sportivo concepito per macinare molti chilometri, ma ugualmente aggredire i cordoli in pista. Pesante (223 kg col pieno) e in apparenza poco agile, si presenta in una colorazione nera e blu che non passa inosservata. Sarà per questa sua concezione quasi racing che il suo codone è stato privato degli utili attacchi per le borse laterali.
Il motore che la muove è un quattro cilindri in linea che utilizza la tecnologia ShiftCam già adoperata sulla S1000 RR, con alzata e fasatura variabile delle valvole. In grado di erogare fino a 210 cv a 12.750 giri, per una coppia massima di 113 NM, è a tutti gli effetti il crossover più prestazionale mai concepito. E non è tutto quando si parla di accelerazione massima i numeri sono altrettanto da capogiro e toccano quota 270 km/h e oltre. Questo è stato reso possibile a dispetto dell’accorciamento di due denti di corona dei rapporti.
Chi è alla ricerca di un prodotto ancora più eclatante può eventualmente indirizzarsi verso il pacchetto M Competition che permette di godere, anziché delle ruote in alluminio dei cerchi in carbonio, che garantiscono una compressione delle masse e una più efficace dinamica di guida. Non bastasse sono presenti le alette, adottate anche nelle competizioni, a favore dell’aerodinamica. Questo particolare consente di generare un carico di 12 kg sul davanti quando si raggiungono i 220 km/h.
Sul fronte ciclistica la Casa di Monaco di Baviera ha optato per un telaio perimetrale in alluminio, una forcella idraulica a cartuccia chiusa con sospensioni elettroniche di serie. Il manubrio non è particolarmente alto e tendente verso la ruota anteriore. I freni Nissin vantano una pompa radiale. Cinque sono le modalità di guida, con quattro possibilità di risposta del gas e tre del freno.
Diverse le dotazioni di assistenza alla guida come il lauch control, il limitatore di velocità per la corsia box quando si gira in circuito e l’auto per le partenze in salita. In ottica racing è stato inserito il Brake Slide Assist per derapare in maniera controllata e agevolare l’ingresso in curva.
Tutte le informazioni sono consultabili via schermo TFT a colori da 6,5 pollici. Su richiesta si può ottenere l’M GPS Datalogger per avere sottomano i tempi sul giro. Per averla ci vogliono almeno 26.690 euro.