Altro che GS. La mossa a sorpresa è ancora più grossa. BMW cala il jolly sul mercato. Cosa è successo.
A metà dicembre il settore delle due ruote è stato sconvolto da una notizia inaspettata, ovvero la crisi finanziaria di KTM. A causa di investimenti sbagliati il colosso austriaco, celebre per le sue moto da sterrato, si è trovato ad accumulare un debito di quasi tre milioni di euro, ma grazie al suo atteggiamento proattivo è riuscito a limitare i danni e ad attivare un piano di risanamento che dovrebbe escludere ricadute negative sul personale.

Il piano di ristrutturazione attuale prevede il versamento del 30% del debito in contanti, ragion per cui è già stata avviata la caccia ai fondi utili per risanare la voragine che si è creata. A provvedere all’erogazione dei primi 50 milioni ci ha pensato Bajaj Auto, azienda indiana che dispone delle quote del costruttore di Mattighofen, nonché secondo produttore mondiale di scooter, mentre nelle ultime ore BMW ha deciso di calare un jolly a sorpresa che potrebbe rivoluzionare tutto.
BMW verso l’unione con KTM, ma i rischi sono tanti
La data di scadenza del programma di riquadratura dei conti è stata fissata al 23 maggio prossimo. Fino a quel momento KTM dovrà provvedere a trovare 600 milioni di euro di base, più altri 150 milioni entro il termine di marzo per riavviare la produzione. Una cifra pazzesca sicuramente non facile da trovare. Dal canto suo Bajaj, se da un lato si è detta disponibile a mettere sul piatto ulteriori 100 milioni di euro, dall’altro ha posto dei paletti.
In sintesi, tirerà fuori nuovo denaro soltanto a patto che in Austria trovino nell’immediato qualcuno disponibile a fornire la somma più voluminosa, in maniera da essere sicura che l’investimento non andrà perduto. Apparentemente si tratta di una mission impossibile, come dichiarato dallo stesso amministratore della ristrutturazione Peter Vogl, in quanto senza un coinvolgimento corale da parte di più realtà industriali, per il produttore del distretto di Braunau Am Inn non ci saranno chance.

Ad oggi si sono fatti avanti in sette, quattro investitori si sono detto pronti a immettere capitale nelle casse di Pierer Mobility AG in qualità di prestito, e tre invece lo faranno senza interessi. Nelle ultime ore il magazine austriaco Oe24 ha diffuso la notizia di un potenziale ingresso di BMW. Questo però non potrà avvenire prima del 15 marzo quando si riunirà il Consiglio di Sorveglianza, ma soprattutto potrebbe dare l’abbrivio a licenziamenti e chiusure.