Vi sono esemplari di moto che entrano nella storia per la loro visibilità sul grande e piccolo schermo. La storia di questa BMW e del suo pilota vi farà battere il cuore.
I veicoli che fanno capolino al cinema entrano nella storia. Vale lo stesso per quei mezzi che, da sempre, siamo abituati a vedere in TV. La moto che seguiva la testa della corsa ad ogni tappa del Giro d’Italia ha un posto speciale nel cuore degli appassionati di ciclismo. A bordo c’era Nazareno Agostini, pilota della Moto 1 del Giro.
L’operatore, Francesco Simula, girava le riprese che noi eravamo soliti ammirare live sulla RAI. Per quanto si trattasse di un piacere infinito per il protagonista, risultava essere anche un lavoro piuttosto complesso. Occorre tenere una telecamera in mano alla giusta distanza dai ciclisti. Le inquadrature sono sempre state impeccabile, grazie al lavoro della squadra della RAI. Nei tratti misti occorreva dosare bene il gas, ad oltre 100 km/h, per tenere la testa della corsa.
In alcuni tratti, invece, occorreva andare pianissimo. Addirittura nelle curve strette a 4 km/h bisognava avere delle attrezzature e dalle batterie del sistema di ripresa e trasmissione del segnale, mentre l’operatore in piedi doveva girare in più direzioni. Ovviamente bastava lo scatto di un ciclista per combinare un disastro. Sostanzialmente l’andatura doveva essere sempre accorta. Nazareno, leader dei motociclisti della RAI, gestiva il gruppo, e aveva anche fatto una formazione ideale a tutto il gruppo di tecnici. Corsi atti a far vivere una ottima esperienza, professionale, anche alle nuove leve.
Giro d’Italia, la mitica BMW va in pensione
“Guidava la moto benissimo Nazza. Durante l’esame io e lui ci tenevamo dietro, seguivamo stando in disparte. Il giorno dell’esame il mio lavoro era finito, mi sentivo in vacanza. Lui invece era “il capo” che controllava. Così ogni tanto ci fermavamo, ci confrontavamo. E dicevamo pure un sacco di cavolate, perché ci si sfotteva continuamente. Ma mentre ci si sfotteva si lavorava bene”, ha commentato l’ex allievo Riccardo Matesic a Moto.it.
I momenti simpatici non mancavano e poi, come tanti, ha avuto tanti insegnamenti dal Nazza. Una storia meravigliosa sino a tre anni fa, quando la produzione delle immagini è stata appaltata all’esterno, dicendo addio all’esperienza in RAI. La pensione ora con un colpo al cuore per tutti i fan della BMW, ma chi ha conosciuto Nazza ha pianto in chiesa a Roma, al quartiere Giardinetti, dove si sono tenuti i funerali. Sopra la sua bara c’era il casco personalizzato, con il cinescopio RAI. Presenti anche due moto dell’esterna RAI che hanno scortato il carro funebre.