Se ne parla da tempo e ora è stato avvistato finalmente il primo prototipo della nuova Bimota che si affaccia sul mondo delle naked con rinnovata personalità.
L’ azienda riminese che sta attualmente vivendo una seconda giovinezza, ha prodotto la sua due ruote nuda che si modella, di fatto, sulla Bimota DB7 rigorosamente spogliata delle carenature: telaio mutuato dalla supersportiva DB7 che si snoda in un traliccio di tubi d’ acciaio ancorati con bulloni alle piastre, anch’ esse in alluminio, a cui viene agganciato il motore.
Di derivazione aeronautica e ora utilizzata nel settore motociclistico, è la progettazione delle piastre che sono disegnate con delle particolari asole al fine di un alleggerimento sostanziale del pezzo.
Pochissime differenze rispetto alla sorella supersportiva anche dal punto di vista dell’ estetica: il codino è identico a quello della DB7, mentre si evince dalla fotografia che il codone e il cupolino potrebbero essere solo un prototipo dato il materiale con cui pare siano realizzati: una fibra di carbonio ancora vergine di verniciatura lascia ancora qualche spiraglio alla fantasia.
Alcune notizie tecniche, invece, riguardano il serbatoio bianco in plastica e la forcella Marzocchi da 50 mm, mentre sul motore ci sono solo congetture e ipotesi che vorrebbero il propulsore della Ducati 1098 depotenziato con mappatura rivista e corretta.
Spicca, inveve, il diverso manubrio che ambisce al carattere da street fighter di cui la Bimota Supernaked potrebbe essere dotata fin dalla sua nascita.
Ultima nota, l’ omologazione per il passeggero è ancora in forse.
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