L’azienda non specifica, per ovvie ragioni, se la nuova DB 8 è dotata di sistemi antifurto tipo Crimestop o a rilevamento satellitare. Resta comunque da chiedersi se si tratti di un gesto isolato, magari di qualcuno che vuole guadagnarci vendendo i pezzi di ricambio, di un furto su commissione come avviene per le opere d’arte (e, come i recenti modelli Bimota, questa DB 8 è un capolavoro) o addirittura legato allo spionaggio industriale ai danni del prestigioso marchio italiano.
Non saprei dire quale delle tre ipotesi sia la più realistica; di certo l’esclusività del marchio può indurre molti a fare una pazzia e molti effettivamente la pazzia la fanno davvero, affannandosi però in una frenetica corsa per prenotare i pochi modelli prodotti: quella del furto è una spiacevole novità, anche se normalmente queste motociclette vanno a ruba anche quando l’acquirente paga regolarmente.
L’auspicio è che ladro venga al più presto assicurato alla giustizia o al limite che si penta e renda la moto all’azienda: la prima ipotesi è comunque la mia preferita visto che nessuno vorrebbe mai svegliarsi e non trovare più la propria moto.