Da ex di lusso Biaggi non si è fatto mancare un commento sul campionato di MotoGP, svelando anche un retroscena a sorpresa su Valentino.
Una delle rivalità più famose non solo della MotoGP ma di tutto il mondo dello sport è certamente quella che a cavallo tra gli anni 90 e 2000 esplose tra Max Biaggi e Valentino Rossi. I due campionissimi nel corso degli anni si sono dati battaglia per anni scrivendo pagine leggendarie della disciplina.
I due erano rivali in pista e, si mormora, non si amavano troppo neanche fuori dalle competizioni. A distanza di anni, però, non si può che guardare con un sorriso a quegli anni d’oro per la Moto GP. E i fan non sono gli unici a farlo.
È stato lo stesso Biaggi a dirsi piuttosto nostalgico di quel periodo. “La nostra rivalità è vecchia, ma mi manca molto“, ha confidato a Il Gazzettino. “Ora rimangono le cose belle, però in realtà ci siamo odiati. Essere stati biaggisti o valentiniani non importa. Ciò che conta è che il pubblico si sia identificato in noi, e attraverso le nostre azioni abbia imparato ad amare questa disciplina unica ed emozionante”.
Ripercorrendo le sensazioni di quei momenti, e in particolare dell’appuntamento alle porte di Firenze, l’ex rider romano, ha ammesso di ricordare in particolare la forte tensione, quella che ti morsica lo stomaco e poi “diventa un motore, adrenalina capace di motivare“, ha spiegato.
“Allo stesso modo sentivo il peso di dover sempre essere competitivo per non deludere la gente“, ha rivelato i contro dell’essere al centro dell’attenzione. E nonostante siano passati quasi trent’anni il primo successo targato 1995 dopo un intenso GP di ruota a ruota con Tetsuya Harada nella classe 250 cc sembra ieri.
“In sella alla mia Aprilia, riuscì a spuntarla sulla Yamaha solamente negli ultimi giri“, ha raccontato riportando alla mente il podio con la biondissima Valeria Marini.
Tornando alla gloriosa rivalità con il Dottore di Tavullia, il 51enne ha voluto ripercorrere il 2005, ultimo campionato trascorso nella top class del motociclismo. “In quell’edizione della corsa fu un continuo sorpasso e contro-sorpasso con Vale, che poi fu in grado di scappare. Quando si è in lotta per la vittoria ti può andare bene o male, ma quando giochi in casa, già il fatto di poter duella per la prima posizione è essenziale“.
Abituato ad avere avversari temibili, il quattro volte iridato ha ravvisato nel testa a testa tra Bagnaia e Bezzecchi, una bomba pronta ad esplodere, complice la mancanza di forma dei due mattatori del recente passato Quartararo e Marquez. “Quando il gatto non c’è i topi ballano e per noi italiani è un bene che sia così“, ha considerato prima di aprire il capitolo dedicato al costruttore di Noale con cui lui stesso ha costruito buona parte del suo blasone.
Alla luce degli scarsi risultati raccolti in questo primo scampolo di 2023, non fosse per il secondo posto a firma Maverick Vinales in Portogallo, Max non ha nascosto di augurarsi una ripresa, specialmente perché nel 2022 erano state poste delle buone basi. “Confermarsi è sempre la cosa più difficile“, ha rimarcato, prima di concludere con una riflessione sulla Sprint Race.
“Sono troppe corse. Avessero selezionato cinque o sei weekend come in F1 sarebbe stato meglio. In sé però è un format avvincente sia per chi segue in tv, sia per chi è presente sugli spalti”, ha infine detto la sua sulla novità dell’annata in corso.