Tutta la gamma Alp della Beta fin dai primi mesi dalla sua uscita ha riscosso notevole successo fra i motociclisti alle prime armi e quelli a cui invece interessa un veicolo facile, agile, leggero e soprattutto economico all’acquisto, nella gestione e nel mantenimento.
Squadra che vince, non si cambia. Con tutto l’appoggio dei motociclisti.
Una moto utilitaria, comoda per gli spostamenti quotidiani, agile nel traffico e che non si fa intimidire dal fuoristrada dove, grazie ad un peso che si aggira intorno ai 100kg per entrambe le versioni, riesce a regalare piccole e grandi soddisfazioni.
Con un tradizionale carburatore che alimenta un quattro tempi raffreddato ad aria, il propulsore della Alp ha 124cc per la versione over 16, di 200cc per la fascia intermedia e di 350cc per gli esperti.
Stesse caratteristiche del 2009: il cambio è a 5 marce; 83,5cm l’altezza della sella della 125, 83cm quella della 200 e 86,3cm per la 4.0; ruote da 21 pollici sugli anteriori e 18 pollici le posteriori; doppio disco per l’impianto di frenata.
Il telaio è un intrecciato di tubi di acciaio, la forcella è una tradizionale telescopica e a gestione del forcellone posteriore c’è un monoammortizzatore con leveraggio progressivo.
Il chiaro segno distintivo fra le Alp 2009 e le 2010 è l’impostazione grafica, ora più nettamente schierata a favore dei grossi modelli di enduro e con nuovi colori e livree a disposizione. Come è già stato fatto per le linee di enduro, sia di piccola cilindrata, sia per quelle più potenti, la Beta rinnova anche le scattanti Alp.
La 125 e la 200 propongono un design interamente rinnovato, più compatto ed atletico, con linee più dinamiche e slanciate.
La 4.0 ha invece un nuovo impianto di scarico, plastiche più moderne e contenute, un più esteticamente gradevole e più efficiente gruppo ottico, e due grafiche inedite: una versione bianco perla ed una arancione e grigio.