Novità in arrivo sul fronte carburanti. Cosa succede adesso? L’Unione Europa ha approvato il nuovo carburante e si prepara a rappresentare una vera e propria rivoluzione. I costi si abbattono totalmente
Il 2035 si avvicina, seppure le incertezze e le esitazioni non manchino. Lo stop a benzina e diesel porta con sé tantissime incognite e, ad oggi, le certezze sulle nuove fonti di energia sono ancora ridotte all’osso. L’ibrido rischia di essere una tecnologia superata in partenza, l’elettrico è ancora poco assistito in Italia e comporta costi di produzione, di acquisto e di gestione fuori parametro per gran parte dell’universo Automotive.
Per questo il campo delle ipotesi resta tanto aperto quanto nebuloso. La Commissione Europea, in questi giorni, starebbe prendendo in valutazione la possibilità di una revisione normativa sugli e-fuel, così da accelerare ulteriormente la transizione verso le zero emissioni (o quasi). I carburanti sintetici hanno destato più di qualche perplessità in passato, ma l’Unione Europea avrebbe aperto ad una convivenza con la controparte elettrica.
Non è un compito facile, però: i costi di produzione degli e-fuel sono elevatissimi e richiede investimenti sostanziosi nel segmento dell’energia rinnovabile. Un paletto da non sottovalutare, nella possibilità di rivedere quelli che saranno gli standard di emissione consentiti per ogni veicolo. Le nuove normative ricadranno dal 2026 su tutti e i carburanti sintetici potrebbero essere una soluzione flessibile per tenere sotto controllo l’inquinamento.
L’Unione Europea apre agli e-fuel: approccio flessibile, i dettagli
Gli e-fuel derivati da acqua e CO2, dunque, potrebbero essere la risposta ad un approccio tecnologicamente neutrale. Un bisogno rimarcato anche dal Commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, che ha aperto e smussato le posizioni precedentemente rigide di Bruxelles verso i carburanti sintetici. L’approccio flessibile appare più come una necessità che come un’opzione, soprattutto dinanzi ai costanti paletti imposti dalla transizione full electric.
Occorre, però, attendere per una produzione in larga scala degli e-fuel. L’orizzonte tracciato partirebbe dal 2030, sebbene c’è il rischio di dover attendere sino al 2050 per ottenere volumi consistenti di carburante.
Ad oggi, è chiaro: non c’è partita tra il costo al barile tra questi e i tradizionali combustibili fossili. Gli e-fuel costano fino a dieci volte in più rispetto ai soliti benzina e diesel: un qualcosa che calerebbe soltanto in caso di grossi investimenti nell’energia rinnovabile e nel nucleare di ultimissima generazione. Altrimenti, anche gli e-fuel rischiano di restare fuori mercato per l’Automotive.