Decisione a sorpresa e anche molto apprezzata da tanti automobilisti e motociclisti: così la multa con l’autovelox non vale più.
Uno degli strumenti più temuti in Italia e nel resto del mondo da automobilisti e motociclisti in generale è senza dubbio l’autovelox. Ovvero il dispositivo elettronico che rileva la velocità effettiva di un veicolo in transito su una determinata strada e ne segnala l’eventuale superamento del limite massimo, così da far scattare sanzioni e multe.
Si badi bene: l’autovelox è uno strumento importante ed utile per cercare di limitare le corse da strapazzi su strada e di conseguenza gli incidenti mortali, che negli ultimi anni in Italia sono aumentati sensibilmente, soprattutto per la fascia di età che comprende anche i neo patentati. Ma di certo non è sempre facile individuare i dispositivi presenti e viaggiare alla velocità giusta.
Soprattutto nei centri urbani la presenza degli autovelox vengono considerati solo un intralcio al traffico cittadino, visto che ultimamente è stato imposto il limite a 30 km/h in alcuni capoluoghi importanti. Le multe in arrivo dagli scanner degli autovelox sono spesso salate e hanno fatto spesso infuriare gli automobilisti ed i motociclisti, tanto da far scattare proteste e ricorsi.
Autovelox sconfitto a Padova: il ricorso dell’automobilista ha successo
Non tutti gli autovelox sono evidentemente a norma e possono agire liberamente segnalando gli eccessi di velocità. Lo conferma la sentenza del Giudice di Pace del tribunale di Padova, che ha accolto il ricorso di un automobilista, il quale era stato multato dopo la segnalazione di un dispositivo nella città veneta.
L’infrazione sarebbe avvenuta sulla tangenziale di Padova, dove l’uomo avrebbe percorso un tratto di strada a circa 90 km/h. La salata multa giunta al malcapitato è stata però impugnata dall’avvocato Martignago di Treviso, che è riuscito ad annullare la sentenza: il motivo è la mancata omologazione dell’apparecchio, visto che era stata fatta solo l’approvazione senza rendere operativo e ufficialmente segnalato tale dispositivo.
La decisione del giudice si rifà alla sentenza della Cassazione di aprile 2024, che stabilisce una chiara e netta differenza fra “autorizzazione” ed “omologazione” per tutti gli strumenti che rilevano e segnalano la velocità dei mezzi stradali. Dunque tutte le multe effettuate dall’autovelox contestato a Padova potrebbero essere ora contestate al giudice di pace.
Un bel problema generale per il controllo del traffico, visto che anche in futuro si rischia di ricevere multe contestabili e di dover analizzare in tribunale se l’autovelox in questione sia omologato o meno, anche per colpa di una normativa poco chiara.