Brutto guaio per i concessionari e i produttori. La notizia ufficiale è a dir poco drammatica. Cosa sta succedendo alle auto elettriche.
Lo si continua a ripetere, per cui non è certo una novità. L’automotive è in crisi e anche se la brutta aria tira soprattutto su quello europeo, è l’intero comparto a subirne le conseguenze. Il tracollo di Stellantis è ormai cosa nota e sui media non si parla di altro, specialmente dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares il quale, a dispetto dei compensi esorbitanti, non è riuscito a portare il Gruppo nella giusta direzione in termini di successo sul mercato.
Allo stesso modo anche colossi delle quattro ruote tedeschi come Volkswagen e Audi hanno subito un pesante calo delle consegne e la stessa Porsche che, come ben sappiamo, si rivolge ad un pubblico benestante, ha dovuto rivedere il proprio piano industriale rinunciando in parte all’elettrico per tornare ai motori endotermici. Proprio l’alimentazione a zero emissioni si trova al centro del mirino. Una notizia ufficiale ha fatto definitivamente comprendere in quale difficoltà si trovino concessionari e produttori.
Tonfo dell’elettrico in Germania, Volkswagen in sciopero
Per diverso tempo le vetture a batteria hanno retto il passo in Germania per merito degli incentivi statali all’acquisto, ma una volta che questi sono decaduti gli automobilisti si sono totalmente disinteressati alla materia. Così, mentre lo scorso 2 dicembre a Wolfsburg è stato organizzato uno sciopero senza precedenti dai dipendenti dell’azienda che fabbrica la Polo per scongiurare la chiusura di tre fabbriche, le stime recenti che riguardano l’andamento delle vendite dei modelli elettrici nel Paese sono più allarmanti del previsto.
Da quanto si apprende dai dati diffusi dalla KBA, nel mese di novembre sono stati immatricolati 244.544 mezzi, ovvero lo 0,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre gli EV sono scesi del 21,8% per occupare il 14,4% complessivo delle vendite, contro il 18% dello scorso anno. L’informazione che però ha più depresso i costruttori nazionali è stata un’altra.
Secondo le questo riferito dalla VDIK, ovvero la Federazione Tedesca Produttori Internazionali di Automobili, nell’ultimo decennio le auto straniere presenti sulle strade locali sono passate dal 36% al 42,6%. In merito a tale situazione si è espresso Oliver Blume, CEO di Volkswagen il quale ha puntato il dito contro l’eccessivo costo del lavoro, reclamando per questo misure urgenti per garantire al marchio un futuro.
