Una notizia cambia le carte in tavola in MotoGP con i team che non hanno avuto modo di adeguarsi costretti ad inseguire. Ecco cosa sta accadendo e come questo avvenimento influenzerà la stagione 2023 e quelle successive.
I cambiamenti non sempre sono positivi ma in questo caso, siamo convinti che renderanno la MotoGP ancora più competitiva, sempre se tutti i team riceveranno lo stesso trattamento, cosa che per il momento non è successa. Le squadre si stanno già muovendo per averle.
Una importante modifica ai componenti delle motociclette che corrono nella stagione in procinto di iniziare è arrivata proprio all’ultimo: vediamo gioie e dolori di questa innovazione che sicuramente cambierà le carte in tavola.
Andare in avanti
Ogni anno mondi come quello della Formula Uno o della MotoGP ma anche della SBK vanno attraverso a profondi cambiamenti che i costruttori principali che nel nostro caso sono sicuramente Honda, Ducati, KTM e via dicendo intraprendono nella speranza di rendere le proprie vetture da competizione più capaci di lasciarsi alle spalle tutte le rivali pericolose.
Anche l’anno 2023 non fa eccezione con i team che si preparano all’esordio del 26 in Portogallo con grande attenzione a tutti i dettagli. L’importante manifestazione sportiva del MotoGP vedrà la Ducati di Pecco Bagnaia cercare di difendere il titolo con tutte le rivali ed il team rivelazione VR46 all’inseguimento del primo posto. Un inseguimento che si è appena fatto molto più interessante…
Il…centro della questione
Proprio in questi giorni sono arrivate le nuove centraline ECU che per chi non ne mastica tanto di elettronica sono componenti fondamentali per le motociclette che vanno aggiornati almeno ogni dieci anni in un campionato come questo. Le ECU hanno il compito di regolare la quantità di combustibile introdotta per cilindro ma non solo, anche di elaborare i dati di bordo per ottimizzare il funzionamento generale del propulsore.
Ad avere il contratto per la fornitura di questi componenti noti anche come Engine Control Unit è attualmente la ditta Magneti Marelli che ha presentato il nuovo modello unificato per la competizione qualche tempo fa: unico problema, alcuni team non avrebbero ricevuto in tempo per le prime prove l’importante componente dovendo scendere in pista con le proprie vecchie centraline.
Crisi dei semiconduttori
La protesta ci è arrivata alle orecchie già qualche giorno fa quando i team satelliti, preoccupati di non ricevere le ECU in tempo, si sono fatti sentire. Questo è purtroppo l’ennesimo effetto della crisi di recupero dei materiali come chip e conduttori necessari per produrre le tecnologie che mandano in pista monoposto e motociclette da corsa. Ma dalla Magneti Marelli arriva una precisazione.
La società incaricata di gestire il rifornimento e la questione economica dei team in gara, la spagnola Dorna Sport ha infatti assicurato che anche con le vecchie centraline le squadre non avranno problemi a gareggiare: “Escludiamo che le nuove ECU portino ad un miglioramento esponenziale delle prestazioni” si legge nel comunicato. E allora a che servono, chiederete voi?
Semplicemente questo sarà un anno di transizione in cui i fornitori intendono testare un nuovo sistema ECU e raccogliere dati in merito al suo funzionamento, con la possibilità quindi di rendere le motociclette più competitive nelle stagioni future quando magari il problema di approvvigionamento si sarà finalmente risolto.