Entrata da poco nel listino dei gioielli Aprilia, la Dorsoduro Factory si differenzia dalla Standard principalmente per la ricerca estetica che ne ha impreziosito la linea.
Per trovare le differenze basta un rapido colpo d’occhio: la Factory, a parte per il traliccio rosso e le piastre laterali in alluminio brunito, ha convogliatori, copri blocchetto di accensione e parafango anteriore totalmente in fibra di carbonio. Scarico e cerchi in lega leggera e la sella nera con rifiniture rosse chiudono il nuovo make-up di questo nuovo modello.
Rispetto all’abitudine agli allestimenti Factory questa edizione potrebbe deludere per l’assenza di molti dettagli; si possono trovare sospensioni della Ohlins, freni di qualità superiore, alcuni CV in più, cerchi forgiati, numerosi dettagli in carbonio, pinze radiali della Brembo a quattro pistoncini e forcella upside down regolabile della Sachs, ma sono le uniche innovazioni specifiche di questa versione.
Nessuna novità infatti per l’ammortizzatore posteriore (Sachs) e il motore, sempre bicilindrico a V di 90° di 749,9cc.
Anche se invariato, il motore soddisfa per la sua elasticità. Il comando del gas “Ride by Wire” permette a qualsiasi genere di motociclista di gestire fino a tre mappature differenti attraverso il cruscotto Matrix con computer di bordo:
– Sport, il più aggressivo, per manici di una certa esperienza
– Touring, per la guida di tutti i giorni
– Rain, per condizioni di scarsa aderenza e per la città
Differente o no, soddisfacente o no, la Dorsoduro Factory costa esattamente 1000 euro in più della Standard e 400 in più della versione Standard ABS.