La sua squalifica scadrà soltanto a dicembre 2023 ma Andrea Iannone è già pronto per ricominciare: l’annuncio del campione esalta i fan
Ancora nove mesi e per lui finirà l’incubo. Perché la cosa peggiore per un pilota che non ha ancora deciso di smettere è dover guardare tutti da fuori senza un motivo apparente. O meglio, per Andrea Iannone c’è, sotto forma di squalifica per quattro anni, ma adesso lui è pronto.
In realtà da quando è arrivata la conferma ufficiale della sospensione, il campione di Vasto non ha mai abbandonato il suo mondo. Ha continuato a tenersi in allenamento con moto private e ora sta intensificando il lavoro perché non ha mai negato il suo progetto di tornare in MotoGP.
Qualche settimana fa era a Vallelunga insieme all’amico Michele Pirro, storico collaudatore della Ducati, e solo una scivolata con un problema alla spalla lo ha fermato. Era in sella ad una Aprilia RSV4, mentre nei giorni scorsi a Misano ha provato anche la Ducati Panigale V4, cioé la versione stradale della moto campione del mondo in MotoGP.
Un altro allenamento, nulla di più. Ma intanto la sua voglia è molto chiara anche se nessuno ancora ha capito se punti più sull’Aprilia o sulla Ducati. Nemmeno Pirro si sbilancia, ma ammette che con la moto di Borgo Panigale se la cava ancora piuttosto bene: “Lui non ha bisogno di sapere come si fa, se lo ricorda benissimo”.
Con loro c’era anche Elodie, che quando è libera dagli impegno di lavoro non si perde un giro del suo compagno. E qualsiasi decisione prenderà da qui alla fine dell’anno sarà sempre al suo fianco, perché sa che quella è la sua vita.
Andrea Iannone, ritorno in Ducati: è fermo da 4 anni per una squalifica molto controversa
La vicenda di Andrea Iannone e della squalifica è nota ma anche molto intricata. Colpevole, ma anche no, l’aveva giudicato la Disciplinare della Federmoto Internazionale. Il pilota di Vasto nel 2020 era stato condannato a 18 mesi di squalifica per essere risultato positivo dopo un controllo al Gp di Malesia del 3 novembre 2019.
I giudici sportivi hanno al contempo avevano riconosciuto il suo doping involontario, ché il pilota Aprilia è rimasto vittima di una contaminazione alimentare da carne. In pratica la sua colpa era stata quella di non aver controllato sul web le sostanze proibite mentre il suo team non ha vigilato su quello che stava facendo.
Lui aveva fatto ricorso al Tas di Losanna, la Wada che supervisiona la lotta al doping nello sport, ed era arrivata un’ulteriore mazzata. Il Tas infatti aveva inasprito la condanna inflitta dalla Federazione Internazionale Motociclistica portandola a quattro anni considerando come volontaria e non accidentale l’assunzione del prodotto incriminato.
Il Team Pramac aspetta Iannone? La risposta di Paolo Campinoti è stata molto chiara
La squalifica scadrà quindi a dicembre 2023 e Andrea si vede ancora pilota, meglio in MotoGP ma senza trascurare la Superbike. Nel primo caso, sa di avere ancora contatti forti, come quello con Paolo Campinoti che è l’amministratore delegato del Team Pramac, satellite Ducati.
«Ho un debole per Iannone. Gli voglio molto bene – ha detto qualche mese fa a Sky Sport e mi dispiace che stia attraversando questa situazione. Penso che meriti la possibilità di tornare e sarebbe una bella sfida riportarlo in sella, anche se molte cose devono essere messe insieme. Se dipendesse solo da me però direi di sì”.
Dipende certamente anche da altri fattori, ma ora tutti sanno che Iannone sta per diventare di nuovo un uomo libero e la prossima estate potrebbe arrivare un annuncio importante. Ducati o Aprilia, il suo passato insieme a Suzuki, lui è pronto.