Mat Mladin ce l’ha fatta. Nel penultimo appuntamento del mondiale AMA superbike è riuscito ad ottenere il quantitivo di punti necessario per conquistare anzitempo il settimo e ultimo iride, dal momento che ha deciso di “andare in pensione” a fine stagione.
Nello specifico, il trionfo è maturato nella gara 2 di
Alton Virginia, laddove Mladin era chiamato a far punti, e a sperare che
Tommy Hayden (fratello del
Kentucky Kid Nicky) non si aggiudicasse la gara procrastinando i festeggiamente al gp successivo.
Nel corso della suddetta gara infatti l’
australiano ha dovuto fronteggiare alcune difficoltà, che miste alla tensione pulsante non gli hanno permesso di andare oltre la nona posizione alle spalle del britannico
Neil Hodgson.
Nonostante l’opaca prestazione Mladin è comunque riuscito a chiudere anzitempo i conti, visto che lo
statunitense Hayden pur avendo dato il meglio di se, non è riuscito a spingersi oltre la seconda
posizione. La gara infatti è stata vinta da
Josh Hayes che si è imposto con autorità sia in gara 1 che in gara 2 palesando una superiorità ineguagliabile.
Ineguagliabile ovviamente nell’ambito del singolo
gp, perchè guardando complessivamente la stagione, ciò che è palesamente emerso è stato lo strapotere di Mladin, che in barba alle trentasette primavere è riuscito a dettare
legge senza patemi.
Con il trionfo di quest’anno, l’australiano ha raggiunto dunque quota sette
mondiali dopo i trionfi maturati nel 1999,2000-1-3-4-5, che lo hanno consacrato di fatto
leggenda assoluta dell’
american superbike.
Tale
quota come detto non potrà però essere rimpinzata, giacchè Mladin ha deciso di appendere il
casco al chiodo a fine anno, spinto secondo molti dalle accesse polemiche con i
vertici dell’AMA dovuti allo scarso livello di sicurezza dei circuiti ove si disputa il mondiale.