Altro che Bezzecchi o Bagnaia: è lui il vero pupillo di Valentino Rossi, i fan si accendono

Un incontro casuale a Doha ha fatto nascere un’amicizia speciale tra il campione delle due ruote e un altro campione, amatissimo dal pubblico

Lo sport è fatto di grandi eroi, di rivalità, e talvolta di eredità. Una delle grandi figure che hanno certamente segnato la storia del Motorsport è quella di Valentino Rossi, campione simpatico e longevo, che anni dopo i suoi primi successi da giovanissimo resta nel cuore del pubblico, come nessun altro.

Pupillo Valentino Rossi
Valentino Rossi (ansa) nextmoto.it

È stato (ed è) un pilota con pochi raffronti, vincente, spontaneo, comunicativo. Un campione di cui, come si diceva una volta “si è perso lo stampo”. Cercando nella griglia di partenza del MotoGp, sono molti i piloti che sono nati professionalmente dalla collaborazione con “Il Dottore”, ma nessuno sempra essere davvero il suo erede: non Bezzecchi, non Bagnaia. Piloti diversi, con stili diversi. Per trovare il vero pupillo di Valentino forse occorre allargare la visuale un po’ oltre i paddock del massimo campionato motociclistico.

Un tifo da pelle d’oca

Il tennis, per esempio,.un’altra grande passione. Pochi giorni fa abbiamo assistito alla scena di Valentino Rossi seduto sugli spalti del torneo di tennis di Doha, che salta dalla sedia e urla come un ragazzino. Le telecamere l’hanno inquadrato più volte mentre tifava per Matteo Berrettini. I due si sono conosciuti per caso proprio in Qatar: Vale impegnato nei test del Mondiale Endurance, Matteo nel torneo ATP. Da quel momento è scattata la scintilla.

Pupillo Valentino Rossi
Berrettini in Qatar (ansa) nextmoto.it

Il Dottore non stava nella pelle. Urlava consigli, si disperava a ogni punto perso, esultava come ai tempi delle vittorie in moto. Gli altri spettatori lo guardavano stupiti: il nove volte campione del mondo si comportava come un tifoso qualunque al bar sport.

Il primo set è stato uno spettacolo. Berrettini spingeva forte, i suoi colpi erano precisi come traiettorie studiate al computer. Vale applaudiva a ogni punto, contagiando tutto il pubblico con il suo entusiasmo. Il 6-4 iniziale sembrava l’inizio di una bella storia.

La stanchezza ha presentato il conto. Il tennis non fa sconti, soprattutto dopo una battaglia come quella vinta contro Djokovic il giorno prima. Le gambe di Berrettini non rispondevano più, i colpi perdevano potenza. Il britannico Draper ne ha approfittato.

“Ci siamo scritti ieri”, ha raccontato Berrettini dopo la partita. “Vale era qui per i test e mi ha detto che sarebbe passato a vedermi. È stato bello averlo in tribuna.

Il Dottore resterà in Qatar ancora qualche giorno. Il 28 febbraio parte la sua nuova avventura nel Mondiale Endurance, categoria GT3. A 46 anni appena compiuti non si ferma mai: dalle due alle quattro ruote, sempre con la stessa passione di un ragazzino.

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