Brutte notizie per i motociclisti, con l’allarme che ormai ha raggiunto livelli sempre maggiori e serve una soluzione nell’immediato.
In questi ultimi anni in Italia sta aumentando sensibilmente il numero di coloro che decidono di acquistare una moto. Si tratta di una scelta che alle volte può essere legata all’aspetto economicamente, dato che questi mezzi hanno un valore minore rispetto alle macchine, ma nella maggior parte dei casi si trasforma in uno stile di vita.
Essere motociclisti tante volte va ben oltre al semplice fatto di possedere una due ruote, ma è sinonimo di libertà, di gioia e di spensieratezza. Le moto sono in assoluto tra i mezzi migliori e più belli che siano mai stati creati e nel 2023 in Italia c’è stato il picco di vendite.
Mai come in questo 2023 infatti ci sono tante moto immatricolate. Questo significa che nelle strade di tutti i giorni sono sempre di più coloro che utilizzano una moto e diventa dunque necessario che motociclisti e automobilisti possano convivere. Non sempre ciò accade e nascono delle difficoltà che comportano seri incidenti.
Il problema è che in uno scontro tra un’automobile e una moto è praticamente impossibile che possa essere il motociclista a uscirne illeso. Per questo motivo si sta facendo di tutto e di più per intervenire in questo ambito, infatti è incredibile pensare come il 28% dei morti in strada nel mondo siano motociclisti.
“Safer Road for Motorcycles”: il libro sulla sicurezza che tutti devono avere
Il 28% è quasi una persona su tre che è coinvolta in un incidente e il numero è elevatissimo considerando infatti come il numero di incidenti dove sono coinvolte delle motociclette è molto inferiore rispetto a quello che prevede due automobili. Per quanto riguarda l’Europa i numeri sono leggermente inferiori, con il numero di morti che è del 18% complessivo, ma a fronte di un utilizzo su strada de 12,4%.
A parlare di questi dati è il libro “Safer Road for Motorcycles“, progettato da SMC (Associazione Svedese dei Motociclisti) e FEMA (Federazione Europea delle Associazioni Motociclistiche). Nel libro non si parla solo del danno umano che ne scaturisce in seguito alla morte dei motociclisti, ma mette l’attenzione anche sul fatto che comportano non pochi danni economici.
Gli incidenti stradali infatti impattano sul 2,7% dell PIL di un Paese ad alto reddito, e come spunti sono presi Svezia e Norvegia. I dati fanno vedere come non siano solo gli incidenti con altre auto che possono comportare questi problemi, ma allo stesso tempo anche le infrastrutture che sono realizzate sono altamente pericolose per i motocilisti.
Sono tantissimi infatti coloro che perdono la vita in seguito a un violento impatto contro le barriere di protezioni, il che comporta un aumento di cinque volte del rischio di gravi lesioni. I guard rail poi sono perfettamente ideati per le automobili, ma per le moto sono estremamente pericolose. Il CEO di IRAP (International Road Assessment Programma), Rob McInerney, ha spiegato che i punti critici per la sicurezza dei motociclisti sono i bordi della strada e la scarsa aderenza dell’asfalto e saranno su questi punti che si dovrà lavorare per rendere le strade maggiormente sicuri anche per i bikers.