Allarme moto e scooter in Italia: ufficialità drammatica, scoppiano subito le polemiche

Le strade italiane stanno cambiando volto. Sempre più persone scelgono le due ruote ma i comuni dimenticano la sicurezza dei motociclisti.

Le città imparano a muoversi, e non è solo una rivoluzione fatta di biciclette e monopattini. Vere protagoniste del cambiamento sono tutte le due ruote: più agili, meno impattanti, più leggere per il sistema-città. Basta fare due passi in città per notarlo: moto e scooter spuntano ovunque.

Allarme sicurezza
Allarme sicurezza per le due ruote – nextmoto.it

I numeri parlano di 14 moto ogni cento abitanti, una quantità impensabile anche solo pochi anni fa. Le città della costa hanno preso il comando: a Imperia, Livorno e Savona si contano oltre 26 moto per cento residenti. Gli spostamenti su due ruote sono quasi raddoppiati in quattro anni. Una trasformazione rapida delle nostre strade, che ha però un grande, pericolosissimo “ma”.

La sicurezza ignorata

Il nono rapporto Focus2R di ANCMA e Legambiente racconta una storia piuttosto allarmante. Quattro comuni su dieci ignorano la sicurezza dei motociclisti. Un dato che fa male, peggiorato rispetto al 2022: solo il 6% delle amministrazioni la considera davvero importante.

Allarme sicurezza
Manca ancora un piano organico – nextmoto.it

I guardrail che salvano la vita restano una rarità. Solo il 28% dei comuni li ha montati, spesso per tratti brevissimi, insignificanti. Cinque città hanno progetti nuovi: Caserta, Catanzaro, Massa, Siracusa e Viterbo. Solo Siena e Cremona hanno superato i tre chilometri di protezioni dedicate.

Le corsie preferenziali? Un miraggio, a volte una presa in giro. Solo il 13% delle città apre le porte alle due ruote. I parcheggi crescono piano: da 118.000 a 121.000 posti in un anno. Firenze guida la classifica con 96 stalli ogni mille abitanti. Napoli e Agrigento arrancano in fondo, come chi cerca un ago nel pagliaio.

Lo sharing degli scooter è in crisi nera: da 13 a 11 città. Milano domina con tremila mezzi, Roma insegue con 1.488. Tutti elettrici, tranne qualche eccezione a Cosenza.

Solo le piste ciclabili danno qualche speranza: 11 metri ogni cento abitanti, cresciute del 53% dal 2015. Reggio Emilia svetta con 48 metri. Al sud, città come Vibo Valentia sembrano ferme sulla linea di partenza.

Il presidente ANCMA Roman parla chiaro: le città devono svegliarsi. Le due ruote non sono un capriccio passeggero. Rappresentano il futuro della mobilità urbana e la loro diffusione continuerà ad aumentare:il mercato tira come non mai. La sicurezza non può più aspettare. Non si può continuare a pagare con incidenti, a volte con la vita la trasformazione di un modo di muoversi, che è urgente e necessaria.

Manca una strategia comune, un piano per proteggere chi sceglie le due ruote. Occorre cacciarsi bene in testa, e molto velocemente, che la sicurezza dei motociclisti non è un optional. È una priorità assoluta, che deve entrare in agenda, adesso.

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