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Fuorigiri

Allarme moto e scooter in Italia: scoppia la furia, ne va della sicurezza di tutti

L’Italia si dimostra un paese ancora troppo disattento per la sicurezza e per la circolazione pulita di motocicli e ciclomotori in città.

Se il mercato automotive nel 2024 non ha dato responsi positivi, confermando la crisi di questo settore, in Italia si sta registrando un sensibile aumento di motocicli e scooter venduti negli ultimi tempi. Aumenta la densità di mezzi a due ruote, visto che negli ultimi anni si è passati dai 12,5 motoveicoli ogni 100 abitanti del 2017 ai 14,53 del 2023.

Allarme moto e scooter in Italia: scoppia la furia, ne va della sicurezza di tutti (Ansa foto) – Nextmoto.it

Un risultato dovuto ad esigenze chiare e precise: nelle grandi città le moto sono il mezzo ideale per fronteggiare il caos del traffico e della ricerca dei parcheggi. Nonostante ciò, la vita nei comuni italiani per i ciclo-amatori non è proprio delle più serene. Infatti le amministrazioni locali stanno incentivando l’utilizzo di biciclette e monopattini, aumentando la presenza di piste ciclabili in città. Mentre per motorini e scooter manca la medesima attenzione.

Un caso particolare, poiché la vasta presenza di ciclomotori sulle strade urbane dovrebbero in qualche modo suggerire ai Comuni di migliorare le condizioni e la sicurezza di questi veicoli, abbandonati invece un po’ a loro stessi. I dati analizzati dall’osservatorio Focus2R confermano come la maggior parte delle amministrazioni badino poco alla circolazione delle due ruote a motore.

Ciclomotori e scooter sottovalutati: ecco i dati nelle città italiane

Ad esempio pochissime città italiane hanno consentito l’accesso negli ultimi anni a moto, ciclomotori e scooter nelle corsie del trasporto pubblico. Solo il 13% dei comuni ha lanciato questa apertura, tra cui Torino, Parma, Imperia, Ravenna e Taranto. Resta elevato quanto meno il dato sulle città che lasciano libero il passaggio dei motorini nelle ZTL, ben il 55%.

Ciclomotori e scooter sottovalutati: ecco i dati nelle città italiane (Ansa foto) – Nextmoto.it

Male anche il dato sulla disponibilità di parcheggi adibiti alle moto. Solo otto città italiane ne hanno predisposti tra i 15 ed i 40 ogni mille abitanti. Firenze, Aosta e Imperia sembrano essere i comuni maggiormente pronti a donare questo servizio, mentre chi ignora l’aspetto del posteggio moto sono città come Napoli, Agrigento e Padova.

Per non parlare dei servizi scooter sharing elettrici; se l’opzione per i monopattini è in crescita, nel 2023 sono persino scesi da 13 a 11 i comuni che hanno dichiarato di aver lanciato questo tipo di servizio funzionante. Pensate che soltanto a Cosenza è presente un servizio di scooter sharing a motore termico. Milano, Roma e Torino sono le città che vantano la maggior presenza di veicoli a noleggio orario.

La nota più dolente resta il tema sicurezza. I Comuni italiani in generale hanno reputato negli ultimi due anni di non dover intervenire per migliorare gli strumenti di pianificazione della mobilità urbana. Il 40% di questi ha considerato il tema non una priorità principale, il 28% addirittura con un livello basso di interesse pubblico. Basti pensare che nel 2023 quasi nessun comune ha messo mano a soluzioni per la sicurezza motociclistica, come i guardrail con protezioni in caso di impatto.