Ancora problemi per i veicoli elettrici, che diventano praticamente inutilizzabili. Di chi è la colpa e da cosa è dovuto tutto ciò
I veicoli elettrici scatenano sempre grande dibattito. Le polemiche non mancano. Forse perché non piacciono proprio a tanti, forse perché questo cambiamento sta venendo imposto e non sta avvenendo in modo naturale. Fatto sta che in tanti, di veicoli elettrici, non ne vogliono proprio sentir parlare. E diciamo che le varie problematiche che si continuano a riscontrare non aiutano. Come per esempio i due episodi avvenuti a gennaio, a Oslo e Chicago, che hanno portato a tanti dubbi e critiche sull’affidabilità di questi veicoli.
A Oslo c’è stata una presunta paralisi dei bus urbani elettrici, ma la società che gestisce il servizio, Ruter, ha smentito le voci, parlando di solo pochi problemi riscontrati su oltre 4.000 corse giornaliere. Problemi comunque risolti modificando l’organizzazione e rivedendo la gestione dei bus, con ricariche più frequenti.
Nonostante ciò, alcuni problemi sono continuati: diverse corse sono saltate e c’è stato un abbassamento drastico delle temperature dentro dei veicoli, suscitando il fastidio di autisti e passeggeri. Anche in Norvegia e in Germania ci sono stati rallentamenti delle corse ferroviarie elettriche. Insomma, questa mobilità ha bisogno ancora di diversi miglioramenti, soprattutto in condizioni climatiche estreme.
Veicoli elettrici inutilizzabili, le cause
A causare tutto ciò è stato il freddo estremo, con temperature che sono arrivate anche a -10° C. Stessa cosa successa a Chicago, dove diverse Tesla sono rimaste bloccate per il freddo, diventando inutilizzabili. Quasi tutti erano veicoli noleggiati e il problema è stato attribuito alla mancata conoscenza delle procedure da parte dei guidatori in questi casi. Tesla, infatti, raccomanda di non lasciare mai l’auto con batteria quasi scarica in caso di freddo estremo, perché potrebbe causare il congelamento della stessa, richiedendo poi energia per il riscaldamento.
Certo è che i guidatori delle Tesla non erano a conoscenza di queste procedure, ma che soprattutto non sempre è possibile ricaricare l’auto prima di lasciarla al freddo (che non sempre si sa in largo anticipo quando arrivi). Oltre ai disagi sull’utilizzo, tutto questo ha causato confusione e lunghe code alle (poche) colonnine di ricarica presenti. In più si sono verificati anche malfunzionamenti delle stesse colonnine Tesla. Ce n’erano altre non “ufficiali” e funzionanti, ma la ricarica era ancora meno veloce.
È giusto sottolineare che a Chicago le temperature hanno raggiunto i -27°C, una condizione davvero estrema e che avrebbe potuto creare problemi anche a molti veicoli a motore termico. Tuttavia, queste temperature ci sono sempre state in queste zone e i veicoli a motore termico hanno quasi sempre creato meno disagi da questo punto di vista. Insomma, forse non siamo ancora pronti per il cambiamento definitivo. Serve migliorare tanti aspetti ed “educare” i guidatori alle procedure corrette. Quando sarà il momento, forse, il cambiamento avverrà da solo, senza che venga imposto.
