Il Motomondiale ripartirà da Jerez de la Frontera, la sua pista di casa, ma nessuno sa in che condizioni sia Marc Marquez e scatta l’allarme
Tra i delusi dopo il weekend con il Gran Premio delle Americhe non c’è solo Pecco Bagnaia che ha gettato al vento almeno 20 punti. Dall’altra parte del mondo, nella sua Madrid, anche l’umore di Marc Marquez non sarà stato dei migliori a conferma di un momento nero per l’otto volte campione del mondo.
Nel 2013, quando era appena sbarcato nella classe regina, cominciò a dettare legge sulla pista di Austin con la prima delle sue sette vittoria in sella alla Honda HRC. In quella occasione fu doppietta con il secondo posto di Dani Pedrosa e il successo di Alex Rins, anche se sulla moto del Team LCR di Lucio Cecchinello, che quella resta una pista giapponese.
Ma la storia dice che Honda ha comune bisogni di Marquez. Perché a parte lui, l’ultimo con una Honda HRC ufficiale a vincere una gara è stato sempre Pedrosa anche se dobbiamo andare indietro di sei anni fino al 2017. Invece l’ultimo successo in assoluto di una moto della Casa nipponica che non fosse quella di Marc era stato con Cal Crutchlow (sempre con il team LCR) nel Gran Premio d’Argentina l’8 aprile 2018.
Da allora ci aveva pensato sempre e solo il madrileno, con nove nel 2018, dodici nel 2019 e tre nel 2021, anche se il digiuno durava dal 24 ottobre di quell’anno, a Misano. Troppo per un marchio che negli ultimi 20 anni insieme a Yamaha ha dominato il Mondiale.
Allarme Marquez, slitta il rientro: a Jerez de la Frontera è cominciato tutto
Ora che Honda è tornata a vincere, sono due le domande che circolano nel paddock. Lo ha fatto perché la pista texana è perfetta per le caratteristiche di quel telaio e di quel motore, indipendentemente ad chi lo interpreta? E soprattutto, c’è un cambio di passo importante che potrà riportare davanti anche il più grande dei fratelli Marquez?
La prima risposta arriverà presto, perché il Motomondiale ha un calendario fitto in primavera. Così, giusto il tempo di impacchettare tutto e si ricomincerà dal GP di Spagna a Jerez de la Frontera, una delle piste più amate in assoluto dai piloti.
Fino a tre anni fa era così anche per il madrileno che però proprio lì ha cominciato il suo calvario. La caduta nella prima gara della stagione, partita a luglio per colpa della pandemia, la frattura all’omero destro, le quattro operazioni e poi anche il ritorno della diplopia. Da allora è come se lui fosse finito nel limbo della MotoGP e la Honda senza il suo leader si fosse calcificata, incapace di reagire.
Dani Pedrosa spiega il dramma del suo ex compagno, dietro ai problemi c’è molto altro
Ecco perché tutto aspettano Marc a Jerez, ma nessuno è sicuro se ci sarà veramente. Dopo che la Commissione d’Appello ha congelato la sua penalità in attesa di una decisione definitiva, potrebbe anche correre libero, eppure il rischio che non si presenti è alto.
Lui in queste settimane, dopo il botto e l‘infortunio di Portimao, ha preferito la via del silenzio e ha lasciato che a parlare fossero gli altri. Eppure i timori per il suo futuro sono alti, anche da parte di chi lo conosce piuttosto bene. Come Dani Pedrosa che lavora come opinionista per la versione spagnola di DAZN che trasmette il Motomondiale.
L’ex campione iberico ha spiegato che secondo lui ci sono motivi personali che portano Marquez lontano dalla pista, una serie di episodi che vanno al di là dell’ultima caduta: “Non si può dare una spiegazione superficiale. Non posso spiegarlo meglio di così”, ha detto Pedrosa. Ma anche lui a Portimao è rimasto stupito dalla sua pole position e non ci voleva credere. E allora qual è il vero Marquez? Forse lo sapremo a Jerez.