La Ducati non è contenta dell’incidente tra Bagnaia e Marquez, con la casa italiana che detta la linea per il futuro.
Non basta solo avere la moto migliore del lotto per poter diventare campione del mondo, con la Ducati che lo sa molto bene. Ci ha messo ben 15 anni per tornare a vincere un Mondiale, con Bagnaia che nel 202 ha rotto un digiuno che durava dal 2007 quando a vincere fu l’australiano Casey Stoner.
La serenità all’interno del box è essenziale in queste situazioni e dunque è necessario che tutti remino nella stessa direzione. Per questo motivo non è mai stato nascosto che un buon manipolo di dirigenti non era per nulla contento dell’acquisto di Marc Marquez, con lo spagnolo che sarebbe andato in Gresini.
Una scelta che ha sicuramente riempito d’orgoglio la casa italiana, con questa che ha potuto così beneficiare del talento sensazionale di uno dei più grandi campioni di sempre. Il fatto però è che Marquez non accetterà di certo un ruolo da comprimario in questa stagione e lo sta dimostrando fin da subito con prove eccellenti.
A Portimao è arrivato durante la Sprint Race il primo podio dell’anno, con un ottimo secondo posto, ma in gara il contatto tra lui e Bagnaia ha distrutto i sogni di gloria di entrambi. L’iberico ha contestato l’atteggiamento di Pecco, anche se lo ha solo catechizzato come errore. A prescindere da penalizzazioni, che non ci sono state, e da chi avesse la colpa, la Ducati sa solo che due dei suoi migliori piloti hanno chiuso a zero punti e ora serve chiarezza.
Ducati e la gestione piloti: cosa accadrà nel 2024?
La fortuna della Ducati per questo Mondiale è che sono ben otto le moto in griglia di partenza per la casa emiliana e dunque è molto difficile che nessuno vada a podio. Nel giorno in cui tutti hanno messo gli occhi sullo scontro tra Marquez e Bagnaia, in realtà ci si è dimenticati dell’ennesima grande vittoria di Jorge Martin in Pramac e del favoloso secondo posto di un ritrovato Enea Bastianini.
L’acquisto di Marquez a inizio anno aveva suscitato molte perplessità non per il valore del pilota, chiaramente di altissimo livello, ma soprattutto perché per molti avrebbe creato non pochi problemi all’interno del box. Il motivo è dettato dal fatto che lo spagnolo è uno che vuole sempre vincere e il primo posto è nel suo DNA.
Non lo ferma nemmeno il fatto di essere in un Team satellite e in sella alla moto della scorsa stagione. Per questo motivo è importante che la Ducati si faccia i suoi conti da qui fino alla fine dell’anno, perché per quanto ci siano tante moto di livello, Aprilia e KTM non stanno a guardare. Una continua lotta interna potrebbe infatti favorire la casa veneta e quella austriaca.
Solo un clamoroso errore all’inizio dell’ultimo giro ha impedito a Vinales di ottenere un secondo posto in gara dopo il successo nella Sprint, e il baby Pedro Acosta in GasGas ha già ottenuto il primo podio. La guerra interna alla Ducati è ciò che sognano le altre scuderie e ora il Team dovrà essere bravo a compattare il gruppo.
