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Alitalia come Piaggio, una resurrezione possibile?

[galleria id=”117″]Si, secondo Roberto Colaninno, che di resurrezioni di aziende ne sa qualcosa.
Demiurgo della rinascita del gruppo Piaggio & C S.p.A., controllata per il 55% da IMMSI S.p.A, Roberto Colaninno è Presidente e Amministratore Delegato del gruppo motociclistico italiano, mentre suo figlio Matteo è Vice Presidente.

Benché i settori siano estremamente diversi, Colaninno è convinto che si possa imparare dalla Piaggio e da tante aziende che hanno avuto la stessa “carriera” e trovare il modo e il metodo per far decollare nuovamente Alitalia, la compagnia aerea di bandiera ormai fallita e in attesa di una manovra di decollo difficilissima a compiersi.
 
Le casse di Alitalia sono ai minimi storici, ma il presidente di Piaggio non demorde e spinge per la strategia del recupero di una pedina così importante per la mobilità e la finanza italiana; per questo motivo, Presidente e VicePresidente di Piaggio voleranno in Alitalia per tentare di salvare il salvabile e ridare dignità ad un gruppo che naviga nell’ incertezza di un domani candidato alla scomparsa o alla cessione a capitali esteri.
 
Cosa inaccettabile per alcuni, primo tra tutti proprio Colaninno che, postosi alla guida di una cordata di dieci importanti imprenditori italiani, si è impegnato a contribuire al ridecollo di Alitalia con il versamento di 150 milioni di euro al capitale di oltre mille milioni che dovrebbe consentirle il salvataggio della compagnia di bandiera.
 
Una sfida importante che ha però fatto storcere il naso ad alcuni, preoccupati che un eccessivo interesse verso Alitalia possa far distogliere l’attenzione dal gruppo Piaggio proprio in un momento clou della rinascita del gruppo di Pontedera.
Il che potrebbe significare la cessione di Piaggio a capitale straniero, magari giapponese… un’eresia da scongiurare secondo molti.