Giacomo Agostini è una leggenda del motociclismo e la sua osservazione sulla MotoGP odierna deve sicuramente far riflettere
Il MotoMondiale esiste dal lontano 1949 e da allora solamente un pilota è stato in grado di vincere 15 titoli: Giacomo Agostini. Nato a Brescia e cresciuto prima a Malegno e poi a Lovere, il fenomeno lombardo è una leggenda vivente del motociclismo mondiale.
Una vera e propria istituzione, l’uomo che, insieme a Valentino Rossi, più di tutti ha saputo far appassionare gli italiani al mondo del motociclismo. I suoi trionfi prima con la MV Agusta e poi con la Yamaha gli hanno permesso di imporsi nelle categorie cardini dell’epoca: la 350 e l 500.
In Yamaha si è raccontato che per convincere Valentino Rossi a firmare e mollare la Honda gli sia stato fatto un dvd dei grandi che hanno vinto con la casa nipponica e tra questi vi era anche “Ago”. Un motivo in più per provare a emulare un pilota leggendario che probabilmente manterrà ancora per tanti anni il suo record, anche se va ricordato alla sua epoca potevano disputarsi più categorie contemporaneamente.
Quando parla, Agostini. Sulla MotoGP attuale ha un parere abbastanza chiaro come ha raccontato in un’intervista a Moto.it.
Giacomo Agostini lancia la stoccata alla MotoGP attuale
Secondo Agostini, c’è qualcosa da cambiare nelle moto che vediamo competere in pista: “Io sono estremamente favorevole alla sicurezza, ma i piloti sanno che è un lavoro pericoloso. Non si può penalizzare ogni errore di guida, perché un conto è il caso di Marquez a Portimao, ma con le moto di oggi è facile sbagliare.”
Agostini dunque non è d’accordo sulle continue evoluzioni delle moto da corsa, tanto da affermare che i tempi dei sorpassi rispetto al passato si sono dimezzati, oltre ad aver reso questa manovra molto più difficile. Questo fa sì che il rischio di incidenti sia decisamente superiore, ulteriore situazione non gradita al campionissima.
“Perché devono per forza esserci moto da 300 cavalli? Non serve tutta quella potenza, perché a rimanere centrale nel mondo delle corse deve essere il pilota, o almeno avere la stessa importanza della moto.” Parole importanti quelle di Agostini che dimostrano un certo rammarico per i tempi andati, quelli che lo hanno reso grande
Nella sua intervista a moto.it, il 15 volte campione del mondo spiega come dal suo punto di vista l’elettronica ovviamente non dovrebbe sparire, ma quantomeno essere limitata. Si tratta di un processo evolutivo che è normale e che c’è sempre stato nella storia anche se – per lui – va controllato meglio.
Ragionamenti e concetti quelli espressi da Agostini molto chiari anche se è molto difficile che la Federazione li terrà in considerazione. Da domani, la leggenda del motociclismo sarà presente al Mugello per il ritorno in pista della MotoGP con l’attesissimo GP di Italia. In Toscana sarà presente anche Valentino Rossi che supporterà i suoi allievi Bagnaia, Bezzecchi e Marini, tutti alfieri di una Ducati nettamente superiore al momento sulle rivali.