Vera mazzata per Stellantis: il governo ha deciso, il gruppo è costretto a dire addio, non si placa la polemica.
I rapporti tra Stellantis e il governo italiano sono tesi ormai da diverso tempo. Il futuro degli stabilimenti italiani del gruppo è in forte dubbio: da un lato il governo (ma soprattutto i lavoratori e i sindacati) chiedono risposte su quelli che sono i piani futuri della holding per l’Italia e guarda con preoccupazione alle attività sempre più orientate verso l’estero del gruppo, dall’altro Stellantis come più volte ribadito cerca di ottimizzare al meglio le proprie risorse e di portare al minimo i costi di produzione, anche con scelte impopolari, per sopperire al difficile momento dell’industria dei motori.
La querelle è ben lontana dall’essere conclusa. Nelle ultime ore a fare discutere è la questione legata alla fabbrica di Termoli. Lo storico stabilimento FIAT nei piani di Stellantis deve essere trasformato in una gigafactory per la produzione di batterie. La situazione però sembra essere in fase di stallo, anche appunto per le difficoltà che attualmente presenta il mercato attuale, che ha costretto numerose aziende a tagli e fermi di produzione. Il ministro Urso aveva da poco certezze a Stellantis, con la minaccia non troppo velata in caso contrario di dirottare altrove i fondi del pnrr dedicati.
Il governo ha deciso: niente fondi pnrr per Stellantis
Il governo avrebbe infatti deciso di dirottare altrove i quasi 400 milioni del Pnrr che erano destinati alla fabbrica di Termoli, che secondo i piani di iniziali sarebbe dovuta essere pronta nel 2026 con un investimento di oltre due miliardi. Il ministro Urso avrebbe annunciato la decisione durante il tavolo con Stellantis, l’Acc e i sindacati.
Alla base della decisione del governo ci sarebbe l’incertezza sulle tempistiche di realizzazione della fabbrica. Le batterie elettriche infatti necessitano di ulteriori perfezionamenti, con nuove tecnologie su cui lavorare che possano abbassare i costi e migliorarne le prestazioni. Urso ha comunque comunicato a dare il sostegno governativo non appena il nuovo piano e le nuove tempistiche saranno comunicate.
Stellantis, tramite le parole di Tavares, lamenta intanto una situazione caotica dal punto di vista normativo in europa, e ribadisce le difficoltà di investire in questo contesto. “Adattamo in base alla vendita di Bev” ha chiarito. “Investiremo quando le vendite saranno prevedibili”. Se non cresce la domanda, insomma, le tempistiche del progetto della gigafactory restano incerte.