Spotify dice addio al suo servizio e segna la fine di un’era. Tutti i dettagli sulla decisione e cosa cambia da adesso.
In un panorama tecnologico in cui ogni innovazione sembra destinata a cambiare per sempre le nostre abitudini, c’è qualcosa di malinconico nel vedere un progetto tramontare. Spotify, il colosso dello streaming musicale, non è estraneo a tentativi audaci per conquistare nuove frontiere.
Oggi ci troviamo a dire addio a uno dei suoi esperimenti più ambiziosi. Ma cos’è successo davvero? Prima di entrare nei dettagli, facciamo un passo indietro per comprendere meglio il contesto.
Lanciato nel 2021 con grandi aspettative, il Car Thing era un dispositivo pensato per portare le funzionalità smart di Spotify direttamente nell’abitacolo dell’auto. Un gadget compatto, dotato di uno schermo essenziale, una manopola rotante e pulsanti intuitivi, progettato per migliorare il controllo della musica durante la guida. L’idea era semplice ma efficace: offrire un’esperienza migliorata per chi possedeva auto con sistemi di infotainment datati. Ma come spesso accade nel mondo della tecnologia, non tutto è andato secondo i piani.
Dopo soli due anni dal lancio, Spotify ha ufficialmente posto fine al supporto per il Car Thing, disabilitando tutti gli esemplari ancora in uso. La decisione, che ha lasciato molti utenti delusi, segna la fine di un’era per un dispositivo che, seppur di nicchia, aveva conquistato una base di appassionati. La chiusura non riguarda solo la produzione: il Car Thing è stato reso completamente inutilizzabile con la rimozione dell’infrastruttura necessaria al suo funzionamento.
Le ragioni dietro questa scelta non sono state dichiarate in dettaglio, ma è probabile che i costi di mantenimento e il numero limitato di utenti abbiano giocato un ruolo decisivo. Nonostante le aspettative iniziali, il Car Thing non è mai riuscito a raggiungere una diffusione capillare, e molti lo hanno visto come un dispositivo di transizione, superato rapidamente da soluzioni integrate nei moderni sistemi di infotainment.
Tuttavia, la storia non finisce qui. Nonostante Spotify abbia abbandonato il supporto ufficiale, alcuni sviluppatori e appassionati stanno cercando di ridare vita al Car Thing. Grazie al rilascio di file open-source da parte dell’azienda, si stanno sviluppando progetti alternativi per utilizzare il dispositivo in modi nuovi e indipendenti dalla piattaforma originale. Questa apertura ha acceso un barlume di speranza tra i fan più tenaci, che vedono nel Car Thing una base su cui costruire esperienze personalizzate.
Le potenzialità, però, sono limitate. Il Car Thing è dotato di un hardware modesto, con una potenza di calcolo insufficiente per supportare applicazioni complesse come un sistema operativo Android completo. Nonostante ciò, il lavoro della community rappresenta un interessante esempio di come un dispositivo considerato obsoleto possa trovare una seconda vita, anche se in forme diverse da quelle previste originariamente.
La chiusura del progetto Car Thing è un promemoria di quanto sia difficile innovare in un settore così competitivo come quello tecnologico. Anche un gigante come Spotify non è immune da scelte difficili e ritiri anticipati. Questo addio non rappresenta solo la fine di un dispositivo, ma anche un segnale per l’industria: non tutte le innovazioni trovano il loro posto nel mercato.
In un’epoca in cui l’obsolescenza programmata è spesso criticata, vedere come un gruppo di appassionati tenta di mantenere vivo un progetto abbandonato è un esempio affascinante di resilienza tecnologica. Il futuro del Car Thing potrebbe essere limitato, ma la sua storia rimane un capitolo interessante nel percorso di Spotify verso nuove sperimentazioni.