Attenzione al doloroso addio al MotoMondiale, con il pilota che ha lasciato un messaggio davvero molto emozionante.
Chiunque riesca a prendere parte al MotoMondiale, dimostra di essere un pilota con del talento e dunque con le potenzialità per emergere. Sono tantissimi però coloro che vogliono arrivare nella categoria massima, con la MotoGP che però rimane solo un sogno per la maggior parte di essi.

Negli anni inoltre sono tantissimi i piloti che hanno evidenziato come gli sponsor e l’aspetto economico abbia un ruolo davvero molto importante per la carriera dei campioni di domani. Questo aspetto del motorsport piace a pochi, ma purtroppo è un qualcosa di inevitabile, visti gli enormi costi che si devono sostenere.
Infatti per partecipare alla Moto2 e alla Moto3 diventa necessario avere delle coperture importanti, con pochi piloti che hanno modo fin da subito di poter essere presi in considerazione dalle grandi case come dei talenti unici, dunque meritevoli fin da subito di supporto. Questo aspetto lo ha messo in evidenza il giapponese Tatsu Suzuki, con questi che ha confessato come funzionano le cose in MotoGP.
Suzuki lascia il MotoMondiale:” Senza soldi non si arriva in MotoGP”
Lancia un importante messaggio a tutti coloro che aspirano a diventare dei piloti di moto Tatsuki Suzuki. Il giapponese infatti ha deciso di ritirarsi all’età di 27 anni e ora fa parte del mondo della Andreani Group, una società che lavora nel settore delle sospensioni ed è da anni leader del settore.

Suzuki ha dimostrato negli anni di essere un buon pilota in Moto3, ma mai in grado di poter compiere il grande passo in avanti. Secondo lui, come ha dichiarato in un’intervista che ha rilasciato a Fanpage, il talento però non è l’unica cosa che conta nel MotoMondiale, ma diventa essenziale anche il budget.
“Il lato economico ha sempre più peso. Per entrare nel MotoMondiale non basta essere veloci, ma servono sponsor e investimenti. Anche se hai talento, senza il supporto economico non si va a avanti e questo vale per tutti gli sport, non solo il motociclismo“. Un’affermazione dunque carica di amarezza e di rancore, per un Suzuki che ha avuto modo comunque negli anni di lasciare un bel ricordo tra gli appassionati, con quel sorriso che non è mai mancato dal proprio volto.