Le auto elettriche in Europa potrebbero essere a forte rischio: arriva una mazzata incredibile, frutto del nuovo divieto del governo. Ora cambia davvero tutto
Quello che sta succedendo in queste settimane a livello di Comunità Europea, come scelte politiche ed economiche, può indirizzare il futuro dell’Automotive, dando il là ad alcune problematiche insormontabile per il settore elettrico. A dettare il passo (e le regole) è sempre la Cina.
Il mercato globale dell’auto sta attraversando un momento di grande difficoltà a livello economico. Soprattutto l’Occidente deve fare i conti con un problema di mancata richiesta delle vetture elettriche, il che pone in difficoltà il settore, laddove la domanda non raggiunge l’offerta. Stati Uniti ed Europa hanno cercato di difendersi dall’attacco cinese con l’aumento dei dazi doganali, per rendere meno competitivi i prezzi delle macchina orientali. Ovviamente questa presa di posizione non poteva lasciare indifferenza la Repubblica Popolare, che dal canto suo ha deciso di cambiare le regole per quanto riguarda le batterie.
Come è noto ormai da tempo, la Cina detiene i diritti di sfruttamento del 70% dei materiali utilizzati per la produzione di batterie. Ciò implica un alto grado di dipendenza dalla superpotenza asiatica e una conseguente difficoltà a potersi svincolare da alcuni rapporti commerciali. Il governo di Pechino ha deciso di vietare l’esportazione e la vendita di litio e gallio, ovvero le materie prime utilizzate per la produzione degli accumulatori energetici (e anche di altri materiali chiave).
La Cina reagisce ai dazi europei: ora le auto elettriche sono a rischio per le batterie
I dazi europei voluti dai vari governi del Vecchio Continente, sono arrivati a sfiorare il 40% per le auto di brand cinese, il che ha chiaramente indotto una reazione da parte di Pechino. Senza le materie prime per le batterie l’Europa è praticamente spacciata, non potendo procedere con la produzione. Il litio e il gallio non sono presenti in grandi quantità all’interno dei confini della Repubblica Popolare, ma vengono procacciati in giro per il mondo (Africa, Sud America), a fronte di lauti pagamenti. A livello globale, ad esempio, la zona del deserto di Atacama, in Cile, è quella che presenta la maggiore presenza di litio ed è tutta in mano cinese.
Per l’Europa diventerebbe impossibile poter sostenere una produzione di massa delle auto elettriche senza poter contare sull’appoggio delle materie prime cinesi e questo potrebbe cambiare tutto il discorso rispetto alle politiche occidentali sulla svolta green.