La Suzuki sta cercando altre vie per un rilancio, anche perché un leggendario modello sportivo ha trovato una strada senza uscita.
Gli appassionati della Suzuki avranno un colpo al cuore. In una industria delle due ruote sempre più condizionata da mode, cloni e crossover adatti a qualsiasi esigenza, non deve sorprendere l’epilogo a cui andrà incontro il top di gamma del brand di Hamamatsu. La moto giapponese ha segnato più generazioni di appassionati.
E’ un momento molto difficile per supersportive in generale. Vi abbiamo raccontato, recentemente, anche dell’uscita di scena della Yamaha R1. La Suzuki non sta attraverso un periodo migliore, avendo dovuto affrontare il clamoroso exit dalla MotoGP al termine del 2022. Nonostante Joan Mir si fosse laureato campione del mondo nel 2020, complice l’infortunio di Marc Marquez, la squadra aveva deciso di mollare per investire i soldi in altri segmenti.
La Suzuki sta presentando tanti nuovi modelli. Il colosso nipponico ha deciso, però, di rinunciare alla sua regina. I trionfi commerciali, negli anni 1980 e 1990 con le 750cc, spinsero il brand giapponese ha creare una supersportiva 1000 cm³ con 160 CV per 170 kg, grazie all’iniezione elettronica e a un telaio leggero e compatto. La GSX-R1000 vantava un forcellone più lungo per sfruttare una maggior trazione in accelerazione. Fu una rivoluzione totale che mise in difficoltà anche Honda, Kawasaki e Yamaha.
Suzuki, dalla gloria alla pensione
La GSX-R1000 vinse il confronto con una super moto come la R1, sia in termini di cavalli che di esemplari venduti. La versione K3 del 2003 fece schizzare la cavalleria a 644 CV, alleggerendo il telaio di 2 kg per migliorare la guidabilità. Le nuove contendenti CBR 1000RR e Ninja ZX-10R non fecero alcuna paura alla moto di Hamamatsu. Generazione dopo generazione venne affinata sino a raggiungere un livello di performance che fa ancora spavento.
A fine 2016 venne svelata l’ultima edizione al Salone di EICMA. Venne rivista la ciclistica, grazie al telaio a doppio trave in alluminio più sottile rispetto al vecchio, più leggero del 10% e un serbatoio più stretto. Con l’introduzione dell’Euro 5 i piani dei vertici della casa giapponese sono cambiati. Del resto Suzuki già da alcuni anni sta rivedendo l’impiego delle risorse e il settore delle supersportive non è più quello di una volta. Dopo decenni gloriosi la versione 1000cc della GSX andrà in pensione, mandando in crisi i puristi.