Addio all’icona italiana dei motori: mazzata pesante per il Paese, decisione terribile

Nuova mazzata per l’Italia: anche l’icona dice addio. La decisione fa discutere, gli appassionati non l’hanno mandata giù. 

L’Italia ha sempre avuto una posizione da assoluta protagonista nel mondo dei motori. Il nostro paese si è distinto per la produzione di modelli entrati nella storia, e le sue aziende sono diventate un simbolo in tutto il mondo. Dalla FIAT alla Ferrari, citando le quattro ruote, sino alla Ducati per quanto riguarda le moto.

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Addio all’icona italiana dei motori (Nextmoto)

Le eccellenze, insomma, non mancano. Nell’ultimo tempo però l’industria dei motori italiana sta vivendo un periodo di grande difficoltà. Gli alti costi di produzione hanno spinto molte aziende, non senza grandi critiche da parte di cittadini e istituzioni, a decidere di spostare all’estero alcune delle proprie attività. Basta vedere le polemiche che da tempo rincorrono FIAT, accusata di avere perso la sua italianità e sempre al centro del dibattito per la delocalizzazione delle proprie attività.

Adesso anche un altro colosso italiano ha deciso di spostare la produzione di uno dei suoi prodotti di punta, un modello amatissimo dagli appassionati, diventato un vero “cult”, che ha segnato un’epoca ed è entrato nell’immaginario collettivo e nei ricordi del nostro paese.

Piaggio, l’Ape sposta la produzione in India

Dopo oltre 70 anni, Piaggio ha deciso di fermare la produzione dell’iconica Ape nel nostro paese. Una decisione incredibile e sofferta, che ha scatenato il dispiacere dei tanti appassionati di questo modello, che ha segnato la storia del nostro paese dal dopoguerra sino ad oggi. Secondo quanto riportato da Il Tirreno, lo stabilimento di Pontedera sarebbe già stati informato della decisione.

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Piaggio, l’Ape sposta la produzione in India (Piaggio) – Nextmoto.it

Questa volta, a spingere Piaggio a fermare la produzione del modello nel nostro paese non sarebbe stato, come spesso avviene, un fattore di costi di produzione e ottimizzazione delle risorse, quanto più la difficoltà di adeguare un mezzo singolare e con caratteristiche uniche come l’Ape alle stringenti normative europee in termini di ambiente presenti nel nostro paese.

Le rigide direttive sulle motorizzazioni e sulle regole di progettazione dell’auto a cui attenersi hanno progressivamente tolto il “mordente” all’Ape e il suo tratto distintivo, convincendo Piaggio a gettare infine la spugna. Gli appassionati possono però in minima parte consolarsi: il modello infatti continuerà ad essere prodotto in India, dove è amatissimo, ed è pronto ad espandersi e a continuare a vivere in questo mercato enorme e ricco di opportunità.

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