Addio alla moto italiana, l’ufficialità è difficile da digerire per i concessionari

L’Italia negli anni ha dato vita ad alcune delle più belle moto della storia, ma ora giunge una dura notizia per i concessionari.

Cambiano gli anni e i periodi storici, ma alla fine si ha sempre la sensazione che siano pochissime le nazioni che siano in grado di tenere testa alla storia dei marchi italiani. Il settore dei motori ha un ruolo di primaria importanza nel Belpaese, e a livello internazionale, tanto è vero che sono moltissime le società di punta che hanno trovato il modo di far parlare di loro.

Moto
Duro colpo per la moto italiana (nextmoto.it)

Il mondo delle corse inoltre dà una grande mano da questo punto di vista, considerando infatti come questi siano gli anni d’oro della Ducati. La casa di Borgo Panigale punta a continuare il proprio dominio ancora per tanti anni, ma non è l’unica che sta cercando di vincere in MotoGP.

Lo si vede anche con il caso della Aprilia, con il colosso veneto che ha messo sotto contratto il campione del mondo in carica Jorge Martin. Un acquisizione davvero straordinaria e che porta la scuderia a diventare una delle più attese per il prossimo anno, ma intanto arrivano delle novità importanti anche sul mercato.

Aprilia Shiver 900: sarà solo per la Cina

Sono diverse le moto di casa Aprilia che hanno saputo raccogliere un grande successo a livello internazionale e nazionale, con la Shiver 900 che è una di queste. Siamo di fronte a una naked di altissima qualità, con la due ruote in questione che si presenta con una lunghezza da 213 cm, una larghezza da 81 cm e un’altezza da 110 cm.

Aprilia Shiver 900
Aprilia Shiver 900 (Piaggio Press Media – nextmoto.it)

Il peso di questa moto è di 218 kg, con il motore che monta internamente che è un bicilindrico da 896 di cilindrata e che eroga un massimo di 95 cavalli. La moto in questione era stata tolta dal mercato italiano nel 2020, ma ora è pronta a tornare, anche se solo in Cina. Questa infatti è la decisione di casa Aprilia, con questo modello che è in vendita per 68 mila Yuan, circa 10 mila Euro.

In Europa questo modello dovrebbe essere sistemato e omologato per le nuove normative Euro 5+, con questo che porterebbe così a delle spese ingenti. Dunque per questo motivo, almeno per il momento, la soluzione migliore è quella di ridare slancio a questo modello molto apprezzato all’interno di un mercato emergente come quello cinese, con il suo prezzo di vendita che è davvero molto vantaggioso.

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