Una piccola rivoluzione sta per scuotere il mondo degli scooter italiani. I 150cc, quei mezzi che per anni hanno rappresentato il compromesso perfetto tra città e autostrada, rischiano di sparire dal mercato.
Strano pensare che una semplice modifica al codice della strada possa cambiare così tanto le cose. Gli scooter 150cc sono nati per una ragione pratica: permettere a chi aveva solo la patente B di viaggiare in autostrada. Una soluzione tutta italiana, come tante altre.
Ma ora che anche i 125cc potranno entrare in tangenziale e autostrada, le cose cambiano. E parecchio. Nasce naturalmente una domanda per una categoria di scooter che aveva la propria ragione di esistere esattamente in questa norma, ora cambiata: i 150cc.
Un futuro incerto
“Non è detto che spariranno subito”, dice William Armuzzi di Honda Italia. E in effetti quei quattro cavalli in più fanno la differenza, soprattutto in salita o quando si viaggia in due. Ma c’è dell’altro. Le assicurazioni potrebbero aumentare le tariffe per i 125cc che entreranno in autostrada. Un bel grattacapo per chi deve scegliere quale scooter comprare.
Da Kymco arriva una visione più drastica. Stefano Gianotti non ha dubbi: saranno i costi di produzione a far sparire i 150cc. Con le nuove norme Euro5+ mantenere una linea di produzione solo per l’Italia diventa un lusso. E poi ci sono i 200cc e i 250cc pronti a prendere il loro posto, con prestazioni nettamente superiori.
Piaggio guarda al futuro con pragmatismo. Riccardo Tosi parla di evoluzione più che di estinzione. I 150cc potrebbero trasformarsi in qualcosa di diverso, magari con una cilindrata leggermente maggiore. Del resto, il mercato chiede sempre più prestazioni.
La verità è che questa categoria di scooter ha fatto il suo tempo. Era nata per aggirare un limite, come spesso succede in Italia. Un po’ come quando si costruiva il soppalco chiamandolo “ripostiglio” per evitare la burocrazia. Ma ora quel limite non c’è più.
Per chi ha già un 150cc non cambia nulla. Lo potrà usare come sempre, in città e in autostrada. Ma per chi deve comprare uno scooter nuovo le carte in tavola sono diverse. Da una parte i 125cc, che finalmente potranno andare ovunque. Dall’altra gli scooter di cilindrata maggiore, che offrono più brio e stabilità.
Le case produttrici lo sanno bene. Tenere in vita una linea di produzione costa, e se i numeri non tornano non c’è storia. I 150cc potrebbero resistere ancora qualche anno, ma il loro destino sembra segnato. Come quelle vecchie cabine telefoniche che piano piano sono sparite dalle nostre città.
Il mercato delle due ruote non si ferma mai. Cambia, si evolve, si adatta. I 150cc hanno fatto la loro parte, permettendo a migliaia di italiani di muoversi liberamente tra città e autostrade. Ma ora è tempo di voltare pagina. Le strade sono pronte ad accogliere i 125cc, mentre chi cerca più grinta può guardare alle cilindrate superiori. È il progresso, bellezza.