Se si ha in programma di acquistare una moto usata, bisogna stare attenti alle truffe. Ecco come difendersi.
Il costo contenuto e il limitato chilometraggio di un veicolo di seconda mano rappresentano due caratteristiche che portano inevitabilmente all’aumento del suo interesse, soprattutto in Italia e specialmente in un momento tanto delicato della nostra economia. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia, perché dietro ad offerte troppo vantaggiose potrebbe nascondersi un imbroglio.
Dunque il primo consiglio che bisognerebbe seguire in questi casi è affidarsi al Portale dell’Automobilista e fare tutte le verifiche del caso.
Moto usata, come sapere che non è una truffa
Per accelerare le vendite dell’usato i concessionari cercano di abbassare l’indicazione del chilometraggio dei motocicli che hanno a disposizione, per questo motivo nel 2018 i centri di revisione sono stati obbligati ad annottare la cifra di quelli sottoposto a controllo. Un dato che in questa maniera può essere verificato da chiunque.
Recandosi sul sito dedicato ai possessori di veicoli, si può scoprire immediatamente l’esatta percorrenza effettuata dall’ultimo controllo, basta semplicemente inserire la targa. Purtroppo però anche così non si è al riparo da fregature. Dopo aver taroccato il contachilometri, si può procedere a nuova revisione e così la numerazione fasulla viene certificata. L’unica soluzione è andare a cercarsi lo storico di revisioni. Quello di solito non mente.
E’ importante sapere che per poter entrare nel Portale occorre essere dotati di SPID, dunque bisogna essere registrati e in possesso delle credenziali. A quel punto è sufficiente cliccare su “Accesso ai servizi” e su “Verifica revisioni effettate” e lì si potranno trovare tutte le risposte a partire dal giugno 2018. Qualora si dovesse notare che i km sono improvvisamente e magicamente diminuiti, allora è chiaro che l’offerta allentante sia una truffa.
Questo metodo di analisi è il più delle volte efficace, ciò malgrado c’è sempre un periodo grigio. Quando si acquista una moto nuova, per i primi quattro anni non è necessario effettuare la revisione, ciò significa che chi vuole orchestrare una frode può farlo indisturbato. I un lasso di tempo tanto ampio, se si hanno cattive intenzioni le si può mettere in pratica. Ovviamente, quando i check diventano più frequenti, anche l’adozione di trucchetti diventa più complessa.
Se ci si trovasse nel bisogno di consultare i dati di una motocicletta che si ritiene di proprio interesse, ma non di possiede lo SPID, c’è un modo d’ingresso alternativo al Portale dell’Automobilista, dovuto ad un difetto del sistema. E’ sufficiente digitare su Google “verifica revisioni effettuate” per essere dentro alla pagina ricercata.
E’ importante evidenziare che chi manomette il contachilometri è un truffatore e come tale può essere denunciato. Interpellato, il giudice civile può stabilire la risoluzione del contratto e la restituzione del denaro. Se l’alterazione è di poco conto, si può avere diritto ad uno sconto sul prezzo finale.
Per concludere se l’esposto viene fatto alle forze dell’ordine, le indagini passeranno nelle mani della polizia giudiziaria, così come le prove d’illecito e si darà avvio ad un processo penale con richiesta di risarcimento avanzata dall’avvocato nominato.