Correva il lontano anno 1998: la Yamaha rivoluzionava per sempre il mondo delle moto sportive. Ecco la nascita della vera Regina
Ci sono “capolavori a due ruote”, nel mondo dei motori, che lasciano un segno indelebile e che soprattutto “fanno la storia”, aprono cioè la strada a una progettualità che diventerà, da subito, un solido modello per tutti.
Ci sono moto il cui nome è sinonimo di qualità assoluta, efficienza, eleganza, le cui immagini fanno battere il cuore ai tanti che le hanno guidate. E anche se sono passati 25 anni, come in questo caso, è come se fosse ieri. Per gli addetti ai lavori, poi, il nome del modello a cui ci riferiamo è certamente una pietra miliare nel mondo delle moto.
Ed è per questo che vogliamo fare, per una volta, un passo indietro. Per una volta non parleremo di modelli nuovi di zecca da scoprire nei vari saloni sparsi per il mondo. Per una volta scopriremo che c’è un passato da conoscere e da valorizzare.
Tutto questo per raccontarvi che correva l’anno 1998 e Yamaha, non un nome qualunque, lanciò una moto sportiva la cui progettualità avrebbe di fatto creato il genere Superbike, quello che conosciamo oggi. Con un motore a quattro cilindri da un litro pieno, racchiuso in un telaio di dimensioni 600, la YZF-R1 è stata un enorme successo e ha creato la classe motociclistica più popolare ed efficiente dei primi anni 2000.
Dopo quasi 25 anni la R1 rimane ai vertici per efficienza e prestazioni. Per questo abbiamo deciso di fare un passo indietro e arrivare a descrivervi la storia di questa iconica superbike.
Yamaha YZF-R1: da quel giorno al salone di Milano nulla fu più lo stesso
Svelata al salone motociclistico di Milano del 1997 come modello del 1998, la YZF-R1 originale sviluppava 150 CV dichiarati in un pacchetto del peso di soli 177 kg. A quel tempo, le moto da corsa di serie erano quattro cilindri da 750 cc o bicilindriche da 1000 cc, il che significa che la R1 è stata sviluppata esclusivamente come moto da strada, lasciando la YZF750SP come base della loro superbike da corsa.
Nonostante ciò, era dotata della tecnologia più recente sia nel telaio che nel motore per portarla davanti alla sua principale rivale: la Honda CBR900RR FireBlade. Il “Blade” in particolare è stato un grande successo per oltre cinque anni, combinando un motore leggero e un “oversize” da 130 CV per ottenere vendite da artisti del calibro della Suzuki GSX-R750 e della Yamaha YZF750R, ma la R1 è arrivata per dare una spallata decisa alla concorrenza.
Mentre le moto sportive da 1000 cc erano state in precedenza “grandi ammaccatrici” come la Suzuki GSX-R1100 e la Yamaha YZF1000R Thunderace, la R1 è stata progettata in modo olistico per combinare una grande potenza con un telaio agile.
“La nuova era” ha avuto inizio con un motore rivoluzionario, che rappresentava un design completamente nuovo costruito attorno al concetto Genesis di Yamaha (con cinque valvole per cilindro e cilindri inclinati in avanti) e la leggendaria valvola di scarico EXUP, che consente di mettere a punto la moto per la massima potenza senza sacrificare l’estremità inferiore.
Tutto questo è stato combinato con un cambio impilato per creare un motore incredibilmente compatto, attorno al quale è stato sviluppato un telaio all’avanguardia. È stato un successo strepitoso e le vendite sono da subito schizzate alle stelle.